Alle porte della stagione estiva 2021: organizzare al meglio la ripresa delle attività ricettive
Manca poco all’inizio della stagione estiva 2021. Durante i lunghi mesi trascorsi senza la possibilità di viaggiare, la maggior parte delle strutture ricettive hanno inevitabilmente subito una pausa forzata dalla loro attività. È tempo di prepararsi alla ripresa, armandosi di buoni propositi e di voglia di rimettersi in gioco. La pandemia ha sicuramente lasciato in noi tantissima voglia di ripartire; possiamo tramutare la situazione che stiamo oggi vivendo in un vantaggio, sfruttando il tempo e le risorse a nostra disposizione. Ecco, allora, alcuni consigli che potrebbero rivelarsi utili per rinnovare la propria attività e renderla unica ed in linea con quelle che – non avremmo mai pensato – sono ormai diventate le nostre abitudini quotidiane.
Sanificare ed igienizzare
La prima cosa – ma ormai lo sappiamo bene e non è necessario spendere troppe parole sull’argomento – è l’igiene. Rispettare i massimi standard di pulizia e sanificazione è prerogativa assoluta dell’albergatore. Porre dei dosatori elettrici di gel igienizzante per le mani in vari angoli della struttura, tenere le finestre aperte per permettere un’adeguata ventilazione degli ambienti, affidarsi a dei professionisti per effettuare un’efficace sanificazione delle superfici e degli ambienti… C’è voluto un po’ di tempo per abituarsi a queste prassi ma ormai sono parte integrante del nostro lavoro.
Identikit dell’ospite
Studiare il target dei potenziali clienti e sfruttare i punti di forza della propria struttura per formulare delle offerte confezionate ad hoc, è la chiave del successo, non solo in riferimento a questa stagione ma, in linea generale, del lavoro dell’albergatore.
“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura” così scriveva il filosofo Sun Tzu. Anche se i nostri ospiti non sono da intendersi come “nemici”, tornerà davvero utile ricavare quante più informazioni possibili sulle persone in cerca di un alloggio per il periodo estivo e far combaciare questi dati con ciò che noi siamo in grado di offrire.
A questo proposito, è importante sottolineare come diversi sondaggi abbiano evidenziato una forte tendenza al “turismo di prossimità”. Vale a dire che la meta della vacanza sarà più o meno vicina al proprio domicilio e che pertanto i viaggiatori saranno in prevalenza italiani in cerca di qualche giorno di relax in località e borghi italiani tranquilli.
L’ospite, come l’estate scorsa, sentirà, ovviamente, la necessità di trovarsi in un ambiente sicuro, che rispetti i massimi standard di pulizia ed igiene. Allo stesso tempo, però, sarà un viaggiatore pieno di energie che, stanco di vedersi imporre restrizioni, coprifuoco e mesi passati in casa, vorrà vivere nuove esperienze ed avventurarsi in nuove attività.
La strategia di vendita sarà dunque elaborata coniugando l’esigenza di sicurezza con la voglia di diversione.
Sfruttare gli spazi esterni
Negli spazi interni, soprattutto se non correttamente arieggiati, la probabilità di contagio aumenta. Dunque, sarebbe meglio sfruttare, quando e dove possibile, l’esterno della struttura. Ripensare agli spazi ed adattarli alle nuove necessità che le circostanze ci portano a sopperire, potrebbe rivelarsi una scoperta ed un’opportunità per rinnovare delle aree che altrimenti sarebbero poco vissute.
La colazione, ad esempio, può essere servita in terrazza, in giardino o in cortile stabilendo delle fasce orarie o turnazioni che permettano di non sovraffollare l’ambiente e rispettare le regole di distanziamento.
Le operazioni di check-in possono essere svolte preventivamente invitando gli ospiti ad inviare i documenti digitalmente. In questo modo, si risparmierà tempo e si eviterà il contatto diretto sia con gli ospiti che con i loro passaporti e carte di identità. Nel caso in cui questo non fosse possibile, si potrebbe allestire un’area all’aperto con divanetti e poltrone che faciliteranno – bel tempo permettendo – la registrazione delle generalità degli ospiti in modo informale e sicuro.
Occhio alle tariffe: evitare la non-refundable rate
Se il domani è incerto, il dopodomani ancora di più. È improbabile che qualcuno prenoti un alloggio senza avere la possibilità di cancellare gratis. Le persone vogliono essere sicure di poter modificare i propri programmi di viaggio se le circostanze lo rendono necessario. Condizioni più flessibili per la cancellazione possono aiutare a raggiungere un ampio pubblico di viaggiatori e, di conseguenza, ad avere più richieste. Maggiore elasticità nelle tariffe garantirà una maggior numero di prenotazioni.
Rassicurare prima di ospitare
In tempo di carenza – o assenza – di contatto umano, concentrarsi sul “guest care” è fondamentale. Ciò si traduce in un rilevante bisogno da parte dell’ospite di rassicurazioni e certezze. “Coccolarlo” prima che arrivi in struttura, inviando delle email o dei messaggi periodici, potrebbe rivelarsi un’arma vincente. Ad esempio, si potrebbe chiedere se necessita di una navetta dall’aeroporto o dalla stazione, se ha delle intolleranze alimentari da dover tenere presenti al momento della colazione, se preferisce effettuare la procedura di check-in da remoto, se ha bisogno di informazioni sul luogo o se è interessato a svolgere delle esperienze organizzate. In questo modo, l’ospite, non solo familiarizzerà con il personale della struttura prima di conoscerlo ma, si renderà conto che il suo benessere e la sua soddisfazione sono fondamentali. Sarà così tentato ad acquistare dei servizi aggiuntivi e potrebbe preventivamente pensare di prolungare il soggiorno o prenotare nuovamente per un altro periodo.
Integrare l’offerta con nuove attività divertenti e sostenibili
Non solo sdraio e piscina. Il viaggiatore, quest’estate, ha voglia di vivere esperienze nuove che coinvolgano lui e i suoi compagni di viaggio a 360°. Pensiamo dunque di proporre dei pacchetti completi di esperienze culinarie, di camminate all’aperto all’insegna della scoperta naturalistica, di ingressi in parchi avventura e a tema, di camminate a cavallo. Il cliente sarà portato a preferire la nostra struttura anziché un’altra proprio perché viene fornita un’alternativa alla classica idea di letto più colazione. Abituare l’ospite ad essere parte integrante del territorio in cui ha scelto di trascorrere le vacanze, di rispettare l’ecosistema e la cultura di riferimento, di fondersi completamente con la vita degli abitanti. In parole povere: essere fruitori e promotori di un turismo sostenibile, divertente ed innovativo.
Riscoprire la passione per l’Hospitality
L’Ospitalità è, senza dubbio, passione e dedizione. Lavorare in questo settore richiede delle skills non indifferenti: intelligenza emotiva, pensiero critico, empatia. Il periodo che stiamo oggi attraversando può aver causato demotivazione e la perdita di quella scintilla dalla quale tutto ha avuto inizio. È del tutto naturale e non c’è nulla di cui preoccuparsi. Armandosi dello stesso entusiasmo di sempre, programmando dei piccoli traguardi da raggiungere in un arco di tempo più o meno lungo e cercando di avere la meglio sui propri timori, è possibile lasciarsi alle spalle questo capitolo buio. In fin dei conti, quante difficoltà sono state soffocate dalle gioie e dalle soddisfazioni che solo questo settore sa regalare? Ci vuole passione, ora più che mai.